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Provincia di Varese in breve


La provincia di Varese è caratterizzata da una forte vocazione all’imprenditoria e al manifatturiero. Infatti, nonostante le dimensioni relativamente ridotte, ha un’alta densità abitativa e, soprattutto, un’elevata concentrazione di imprese che la rendono uno dei territori più industrializzati ed economicamente progrediti d’Europa. È da notare che Varese, con il 30,1%, risulta ai primi posti tra le province italiane per peso dell’industria nella composizione del valore aggiunto totale.  

Il peso economico della provincia di Varese (export e valore aggiunto del manifatturiero) è più che proporzionale al suo peso fisico (popolazione e superficie).

Nel tempo si è alimentato un circolo virtuoso legato alla presenza di un’industria manifatturiera con delle caratteristiche peculiari. In prima battuta, Varese vanta un tessuto imprenditoriale diffuso e di antica tradizione. La provincia è stata infatti una delle culle dell'industrializzazione italiana: le prime fabbriche tessili cominciarono ad apparire agli inizi dell'Ottocento, quando l'economia si trasformava da agricola ad industriale, in diverse aree del continente europeo. La centralità economica assunta dalla provincia in questa prima fase di sviluppo è in parte attribuibile alla sua posizione geografica strategica: Varese si colloca infatti sulla direttrice del traffico tra il Centro Europa, Milano, Genova ed il Mediterraneo.
I frequenti e facili contatti con gli altri centri industriali d’Europa hanno favorito una forte propensione dell'industria agli scambi internazionali: il valore delle esportazioni di merci in percentuale del valore aggiunto ammonta al 45,0%, quando per la Lombardia questo dato risulta pari al 38,8% e per l’Italia al 32,8% (dati 2021). Inoltre, l’economia locale ha generato nel 2022 circa 12,3 miliardi di euro di export.

Un’altra caratteristica del territorio è quella di affiancare alle grandi aziende di fama internazionale un vasto tessuto di imprese di piccola dimensione. Le unità locali sino a 50 addetti costituiscono oltre il 99% delle imprese locali ed occupano quasi il 70% degli addetti. Con riferimento al solo comparto manifatturiero, queste percentuali sono rispettivamente pari al 96% ed al 51%.

Infatti, quello varesino è un sistema imprenditoriale fatto anche di tante piccole e medie imprese con una dimensione media delle unità locali molto piccola (nel manifatturiero in media ogni unità locale impiega solo 11,4 addetti), caratteristica che l’economia locale condivide con il sistema produttivo regionale e nazionale.

Un’ulteriore caratteristica del tessuto produttivo varesino, che lo connota come territorio multi-cluster, è la varietà merceologica. L’industrializzazione di Varese ha preso avvio dall’importante presenza del settore tessile, ma si sono poi sviluppate fondamentali competenze nella meccanica, con specializzazioni nella produzione di macchinari per l’aeronautica, la filiera dell’elettrodomestico, l’impiantistica per l’energia, la componentistica auto-moto, le lavorazioni chimiche, le materie plastiche, ecc. Oggi Varese vanta importanti realtà imprenditoriali principalmente nei settori metalmeccanico, tessile-abbigliamento, chimico-farmaceutico e gomma e materie plastiche. In fondo si è determinato, sul territorio, lo stesso fenomeno che, a livello micro, interessa molto spesso le imprese più dinamiche. Il multi-cluster è, infatti, l’equivalente per l’economia territoriale del multi-prodotto per l’impresa. Un’impresa diventa multi-prodotto quando cresce e decide di diversificare la sua produzione per estendersi ad altri mercati. Quest’evoluzione è fondamentale in particolare durante e dopo una profonda crisi economica. Le imprese varesine, soprattutto quelle manifatturiere, non sono state immuni agli effetti negativi della recessione dell’ultimo decennio e degli ultimi shock della pandemia da COVID-19 e delle instabilità geopolitiche, ma allo stesso tempo le realtà produttive che sono state in grado di innovare, di incrementare la propria apertura internazionale e di riposizionarsi nelle catene globali del valore, sono riuscite ad arginare gli effetti della crisi, creando i presupposti per la loro resilienza.

Altro tassello fondamentale per restare in gioco, è investire nel futuro. Il sistema produttivo locale ne è consapevole e per questo si caratterizza di un’elevata propensione all’innovazione e con 101 start-up innovative sul suo territorio, uno dei driver fondamentali per le imprese per continuare ad essere competitive e tenere il passo con i player internazionali. La presenza sul territorio di centri di sviluppo di alte competenze scientifiche tra cui l’Università Carlo Cattaneo – LIUC, ateneo creato da Confindustria Varese, e l’Università degli Studi dell’Insubria, ha facilitato un rinnovo delle competenze ed un’apertura al futuro, in vista anche della piena implementazione del Piano Strategico #Varese2050 e di una rinnovata attenzione al benessere economico e sociale.

 

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