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Il futuro dell’economia circolare tra strategie e aspetti normativi


“Per noi Giovani Imprenditori della Provincia di Varese la sostenibilità non è mai stata una tematica di nicchia o ‘collaterale’ all’attività economica. Crediamo che dedicare tempo e risorse su questo fronte non possa più essere una scelta, ma la naturale conseguenza dell’essere imprenditori moderni e al passo con le sfide del presente. Da qui l’impegno ad organizzare momenti di confronto sul tema che possano essere da sprone e di riflessione per le imprese. Proprio in questi giorni l'assemblea plenaria della Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, di Sharm el-Sheikh, ha approvato il documento finale che, da un lato, salva l'obiettivo (raggiunto nella Cop26 lo scorso anno) di mantenere il riscaldamento globale sotto gli 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, dall’altro, invece, chiede la riduzione della produzione elettrica a carbone con emissioni non abbattute, ma non la sua eliminazione”. È così che Martina GiorgettiPresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese, ha introdotto il quinto incontro del ciclo “Le frontiere della sostenibilità”: una serie di appuntamenti organizzati dal Movimento insieme alla territoriale di Confindustria, con lo scopo di accompagnare le imprese in un percorso verso una manifattura sempre più green. Una transizione che, sulla spinta del repentino cambiamento climatico, della pandemia e del conseguente lockdown, va nella direzione di modelli di produzione e di consumo più sostenibili e circolari. 

Il Green Deal, il Piano di Azione Europeo per l’Economia circolare, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che raccoglie e alimenta la green economy italiana, la Strategia nazionale per l’economia circolare e il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti. Questi i temi al centro dell’attenzione di questo quinto appuntamento dedicato proprio all’“Economia circolare: dagli aspetti normativi alla strategie per il futuro”.

A parlare proprio di policy, Marco Ravazzolodell’Area Politiche industriali di Confindustria: “In questo momento storico i due grandi driver di transizione sono quello digitale e sostenibile, anche se in quest’ultimo campo dobbiamo fare ancora tanta strada, sia in Italia, sia in Europa. L’approccio basato su divieti, bandi e tasse non può essere funzionale a fare la transizione ecologica perché sottrae risorse e non ha benefici ambientali. La plastica, ad esempio, oggi consente di lasciare i prodotti alimentari sugli scaffali a lungo senza avere problemi in campo alimentare. Proprio in questi giorni Confindustria si sta confrontando con il Governo e con la Commissione europea sul tema degli imballaggi in vista della stesura del nuovo Regolamento: uno degli atti più importanti in quanto l’involucro per confezionare e proteggere la merce è uno dei beni più diffusi al mondo, che, dunque, costituisce una fetta molto ampia di prodotti al centro dell’economia circolare. Il nostro Paese è l’unico che nel 2021 ha raggiunto il 73% di riciclo dei rifiuti di imballaggio, superando, con 9 anni di anticipo, l’obiettivo europeo dell’Agenda 2030 fissato al 70%”.

Fondamentali nel guidare le imprese in un percorso di transizione verso la sostenibilità, sono le Green abilities: “Si tratta di capacità cognitive, interpersonali e intrapersonali di ciascun individuo, per integrare le conoscenze teoriche e le competenze pratiche nell’ambiente naturale. Fondamentali per affrontare le sfide che ci pone di fronte la sostenibilità – ha evidenziato Alessandra Borghini, ricercatrice  della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa –. Il significato profondo dello sviluppo sostenibile è trovare un equilibrio tra queste competenze e l’ambiente perché la salute umana e quella del Pianeta sono intimamente connesse. Non basta, dunque, essere efficienti nell’uso delle risorse e generare pochi impatti ambientali, ma è necessario produrre un valore positivo incominciando a pensare anche al tema della rigenerazione. E proprio su quest’ultimo fronte è necessario comprendere quale ruolo le imprese possano avere oggi”.

A portare un esempio concreto come realtà manifatturiera che guarda ai principi dell’economia circolare, Chiara Ponti e Sandra Magliocca della O-I Italy Spa di Origgio, lo stabilimento varesino della multinazionale attiva, da oltre un secolo, nella produzione di packaging in vetro. “Quello che produciamo è un packaging rigido sostenibile perché è fatto di ingredienti semplici e naturali, la sua interazione con il prodotto non può influire sul gusto o sull’olfatto, è riciclabile al 100% e all’infinito senza perdere di qualità e offre le opzioni di riutilizzo, restituzione e riempimento – ha sottolineato Chiara Ponti, Sustainability Manager South East Europe di O-I Italy –. Ecco perché si sposa benissimo con l’approccio dell’economia circolare. Inoltre, l’utilizzo di una percentuale di rottame nella nostra miscela porta non solo ad una riduzione dell’uso delle materie prime, ma anche dei consumi energetici e delle emissioni di CO2”. Per far sì che venga implementato sempre di più il rottame sarebbe necessario, però, aumentare la qualità della raccolta e non solo la sua quantità. A spiegare questo concetto, Sandra Magliocca: “È importante distinguere il vetro dai suoi falsi amici come, ad esempio, i bicchieri di cristallo, i contenitori di vetroceramica, i tubi al neon, ma anche le lampadine, le confezioni in vetro di farmaci usati, i vetri delle finestre, di fari o fanali. Un’altra sfida importante è poi la differenziazione per colore che aumenterebbe ancor di più la percentuale di riciclo”. 

Il webinar si è concentrato anche sull’approfondimento di quelli che sono i problemi e le opportunità legate alla circolarità delle sabbie di fonderia, cioè quelle usate per fare gli stampi in sabbia, appunto, che ad ogni fusione vengono distrutti per estrarre l’oggetto creato. “Una parte delle sabbie viene solitamente scartata e trattata come rifiuto ma, in verità, si tratta di un materiale che può avere nuova vita ed essere utilizzato in alternativa a materie prime vergini in differenti filiere industriali”. Questo il tema sviscerato da Laura Eleonora DeperoProfessoressa del Dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale dell’Università di Brescia

La bioeconomia circolare e sostenibile, invece, sarà il tema del prossimo incontro del ciclo “Le frontiere della sostenibilità”, in via di calendarizzazione e moderato sempre dalla responsabile dell’Area Innovazione e Qualità di Confindustria Varese, Luisa Minoli.


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