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ARGOMENTI

 Economia 

Start Up Innovative


Il Governo italiano per dare incentivo alle start up e promuovere lo sviluppo tecnologico e l’occupazione, soprattutto quella giovanile, ha disposto una normativa che ha introdotto la definizione di “start up innovativa” in base a specifici requisiti e previsto dei benefici ad essa associati.
Le start up innovative rappresentano, quindi, un sottoinsieme delle start up che in questi anni si sono create in Italia.
Di seguito sono riportati una infografica di sintesi ed alcuni approfondimenti su:

  • Riferimenti normativi
  • Chi è una start up innovativa
  • I vantaggi
  • I numeri a maggio 2016

Riferimenti normativi


Legge n. 221/2012 di conversione del Dl 179/2012, noto come "Decreto Crescita 2.0", entrata in vigore il 19 dicembre 2012.

 

 

Cos'è una Start Up Innovativa


E’ un’impresa:
- costituita sotto forma di società di capitali
- residente in Italia o in altro Paese membro dell'UE purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia
- con oggetto sociale esclusivo o prevalente: lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico
- iscritta alla sezione speciale del Registro delle Imprese della Camera di Commercio
- in possesso di una serie di requisiti previsti dalla legge

REQUISITI NECESSARI:
1. È costituita da non più di 60 mesi dalla data di presentazione della domanda per diventare start up innovativa e svolge attività d'impresa
2. Ha la sede principale dei propri affari e interessi in Italia
3. A partire dal secondo anno di attività della start up innovativa, il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall'ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, non è superiore a 5 milioni di euro
4. Non distribuisce e non ha distribuito utili
5. Ha quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico
6. Non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda
7. Almeno uno di questi tre requisiti:
a. Le spese in ricerca e sviluppo sono uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della start up innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l'acquisto e la locazione di beni immobili. In aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, sono altresì da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d'uso. Le spese risultano dall'ultimo bilancio approvato e sono descritte in nota integrativa. In assenza di bilancio nel primo anno di vita, la loro effettuazione è assunta tramite dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della start up innovativa
b. Impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un'università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che ha svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all'estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale
c. È titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all'oggetto sociale e all'attività d'impresa
Tutte le Società di Capitali in possesso dei requisiti, possono diventare startup innovative e quindi essere iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese.

 

 

 

I Vantaggi


In favore della start up innovativa è prevista una ampia gamma di agevolazioni, che include: alleggerimenti burocratici e fiscali per tutte le operazioni legate al registro delle imprese; gestione societaria flessibile; disciplina del lavoro tagliata su misura; piani di incentivazione in equity; equity crowdfunding; facilitazioni nell'accesso al credito bancario; incentivi fiscali all'investimento; sostegno all’internazionalizzazione; fail-fast.
Durata massima del regime di agevolazione: 5 anni dal momento della costituzione.
I vantaggi nel dettaglio:
1. Alleggerimento burocratico e fiscale per tutte le operazioni legate al registro delle imprese: esonero dal pagamento dell'imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per qualsiasi ad adempimento da effettuare presso il Registro delle Imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale dovuto alle Camere di Commercio
2. Disciplina del lavoro tagliata su misura: possibilità di assunzione di personale con contratti a tempo determinato della durata minima di 6 mesi e massima di 36 mesi. All'interno di questo arco temporale, i contratti potranno essere anche di breve durata e rinnovati più volte. Dopo 36 mesi, il contratto potrà essere ulteriormente rinnovato una sola volta, per un massimo di altri 12 mesi, e quindi fino ad arrivare complessivamente a 48 mesi. Dopo questo periodo, il collaboratore potrà continuare a lavorare in start up solo con un contratto a tempo indeterminato
3. Remunerazione flessibile
4. Piani di incentivazione in equity: possibilità di remunerare i propri collaboratori con stock option, e i fornitori di servizi esterni – come ad esempio gli avvocati e i commercialisti – attraverso schemi di work for equity. Per i soggetti percipienti si applica l'irrilevanza fiscale e contributiva di tali assegnazioni.
5. Gestione societaria flessibile: possibilità di creare diritti di voto asimmetrici.
6. Inapplicabilità della disciplina sulle società di comodo
7. Incentivi fiscali per investimenti in startup provenienti da persone fisiche (19% di detrazione IRPEF) e giuridiche (20% di deduzione dall'imponibile IRES) per gli anni 2013, 2014 e 2015 e 2016. Gli incentivi valgono sia in caso di investimenti diretti in start up, sia in caso di investimenti indiretti per il tramite di altre società che investono prevalentemente in startup. Il beneficio fiscale è maggiore se l'investimento riguarda le start up a vocazione sociale e quelle che operano nel settore energetico (le aliquote passano rispettivamente al 25 e al 27%)
8. Introduzione del crowdfunding, che permette di raccogliere capitali mediante piattaforme online autorizzate da Consob
9. Facilitazioni nell'accesso al credito: accesso semplificato, gratuito e diretto per le startup al Fondo Centrale di Garanzia. La garanzia copre fino allo 80% del credito erogato dalla banca alle start up innovative e agli incubatori certificati, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro, ed è concessa sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati, con un'istruttoria che beneficia di un canale prioritario.
10. Sostegno all’internazionalizzazione da parte dell'Agenzia ICE. Il sostegno include l'assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia, l'ospitalità a titolo gratuito alle principali fiere e manifestazioni internazionali, e l'attività volta a favorire l'incontro delle start up innovative con investitori potenziali per le fasi di early stage capital e di capitale di espansione.
11. Facilitazioni nel ripianamento delle perdite
12. Fail-fast: non applicazione della disciplina del fallimento nel caso in cui la start up non decolli.

 

I numeri a Maggio 2016


Le start up innovative italiane, attualmente iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, sono 5.657. La Lombardia con 1.233 start up innovative è la prima regione in Italia, seguita dall’Emilia Romagna (658).
La provincia di Varese raccoglie solo 29 start up innovative e si posiziona a circa metà nella classifica delle province italiane, al 53esimo posto. Ai primi posti ci sono le province con le città di maggiori dimensioni sede di importanti università a vocazione scientifica e centri di ricerca: Milano (837), Roma (493), Torino (278), Napoli (177), Bologna (164). Tra le province di dimensioni più piccole si posizionano in alto nella classifica Modena (133), Ancona (110) e Brescia (108).


I settori: il settore con la maggior concentrazione di start up innovative è quello della produzione di software e della consulenza informatica, segue quello della ricerca scientifica e sviluppo. Circa il 45% delle start up innovative registrate a maggio appartengono a questi due settori sia a livello nazionale che locale. Nel manifatturiero i comparti con il maggior numero di start up innovative sono quello dei computer e prodotti di elettronica e ottica – sempre legato al mondo dell’informatica – e quello dei macchinari.

 

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