Emergenza Coronavirus: l’Italia tra i primi dieci paesi produttori di dispositivi medici

Per fronteggiare il diffondersi della pandemia da Coronavirus, è aumentato in modo esponenziale il business legato alla produzione di dispositivi medici. L’Organizzazione Mondiale delle Dogane (WCO), a tal proposito, ha stilato un elenco dei prodotti e dispositivi necessari per contrastare l’emergenza sanitaria da Covid-19. Tra questi ci sono i test per diagnosticare il Coronavirus, tamponi, set sterili e mezzi di trasporto sanitari. L’infografica del Centro Studi di Confindustria mette in luce quali sono i paesi che esportano ed importano maggiormente questi dispositivi medici. USA e Germania hanno le percentuali più alte. Rispettivamente i numeri si aggirano intorno al 19 e 8% per l’import e tra l’11 e 15% per l’export. Anche l’Italia rientra nella “top ten”. Infatti il dato della ricerca evidenzia come “l’export globale di tali prodotti nel 2018 ha raggiunto la cifra record di 512 miliardi di € (circa il 2,6% del totale). In particolare l'Italia ha esportato questi dispositivi medici per un valore di 25,1 mld di € nel 2019, in crescita di quasi il 33% sul 2018, e ne ha importati per 22,1 mld (+3,9%)” si legge nell’infografica fatta dell’Ufficio Studi di Confindustria. Al diffondersi dell’emergenza sanitaria, però, ha fatto seguito un incremento costante delle misure restrittive al commercio dei prodotti necessari a fronteggiare la crisi legata al Coronavirus Covid-19, tra cui veri e propri bandi all’export e subordinazione di vendita di specifiche categorie di prodotti all'autorizzazione dei governi nazionali.
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L'International Trade Center, infatti, ha monitorato l’applicazione di restrizioni all’export in oltre 80 paesi nel mondo nel solo mese di aprile 2020. Nella nota il commento di Viale dell’Astronomia: “La rapidità con cui il Covid-19 si è propagato ha reso evidente la necessità di una risposta comune, incisiva e straordinaria che purtroppo in questa occasione non si è riusciti a realizzare a pieno. Far tesoro delle difficoltà incontrate per evitare il ripetersi di frizioni commerciali in episodi simili che potrebbero verificarsi in futuro è sicuramente una delle lezioni fondamentali impartite da questa pandemia alla comunità internazionale”.
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