Accesso al credito: dalla riforma del Fondo di Garanzia nuove opportunità per le Pmi
(aggiornato il 2 Luglio 2019)
Più che una riforma, una rivoluzione, quella del Fondo di Garanzia entrata in vigore il 15 marzo; uno strumento grazie al quale le Pmi possono usufruire di una garanzia pubblica per ottenere finanziamenti dagli istituti di credito.
Le principali novità introdotte sono state illustrate nel corso di un convegno organizzato nella sede di Gallarate dall’Unione degli Industriali della provincia di Varese, in collaborazione con Confindustria, Confindustria Lombardia e Credito Impresa, Agente di Confidi Systema.
La riforma ha introdotto delle modifiche importanti ai requisiti di ammissibilità, introducendo il concetto di rating, che tiene conto tra l’altro, dell’andamento della centrale dei rischi.
Un sistema che favorisce quelle aziende che avrebbero altrimenti maggiori difficoltà ad ottenere finanziamenti dalle banche.
Un simulatore della piattaforma, presentato nel corso del convegno, è online e accessibile liberamente sul sito web del Fondo di Garanzia, in modo che le imprese possano conoscere direttamente la propria posizione.
Da non dimenticare poi, l’importante ruolo attribuito ai Confidi, i quali potranno concorrere all’innalzamento del livello di garanzia, anche fino all’80%.
L’importanza del ruolo del Fondo di Garanzia è testimoniata anche dai numeri illustrati da Alessandra Greco, dell’Area Credito e Finanza di Confidustria, che ha introdotto i lavori del convegno.
“Nel 2018, le richieste di accesso al Fondo sono cresciute dell’8,7% rispetto al 2017, con poco più di 129 mila domande accolte per un totale 19,3 miliardi di euro” ha spiegato la dirigente di Confindustria.
In provincia di Varese, nel 2018, sono state effettuate circa 2400 operazioni, per un valore totale di finanziamenti erogati di oltre 300 mila euro; numeri che fanno della nostra provincia la quarta a livello regionale.
In un panorama agevolativo sempre più sottile e soggetto a continui tagli, il Fondo di Garanzia rappresenta quindi uno strumento molto importante e di più facile utilizzo rispetto ad altri, di cui bisogna però usufruire in maniera consapevole.
“Tra i vantaggi della riforma ci sono sicuramente la riduzione della percentuale delle imprese non ammissibili ai finanziamenti, che scende da una quota del 20/25% all’ 8%, l’innalzamento della soglia a 2,5 milioni di euro e una valutazione autentica per l’accesso alla garanzia, consentendo anche una maggiore flessibilità di intervento per i Confidi” ha sottolineato Gianpaolo Pavia, Responsabile Area Sviluppo e Supporto, Direzione Strumenti di Garanzia di Mediocredito Centrale.
A proposito del ruolo privilegiato del sistema delle garanzie, Carlo Morichini, Direttore Generale di Credito Impresa, Agente di Confidi Systema, ha affermato che alle banche “conviene l’intervento dei Confidi, la cui partecipazione garantisce una maggiore copertura dei finanziamenti, assicurando altresì alle banche stesse significativi benefici in termini di accantonamento al patrimonio di vigilanza”.
“La ‘rivoluzione’ introdotta il 15 marzo sta soprattutto nell’introduzione del rating, che ha di fatto ribaltato le logiche di accesso al Fondo, perché viene concesso maggior aiuto nell’erogazione di finanziamenti alle imprese con indici non particolarmente positivi, alle quali viene concesso uno spazio maggiore nell’offerta di garanzie” ha concluso Marco Crespi, responsabile Area Finanza dell’Unione degli Industriali.
Le principali novità introdotte sono state illustrate nel corso di un convegno organizzato nella sede di Gallarate dall’Unione degli Industriali della provincia di Varese, in collaborazione con Confindustria, Confindustria Lombardia e Credito Impresa, Agente di Confidi Systema.
La riforma ha introdotto delle modifiche importanti ai requisiti di ammissibilità, introducendo il concetto di rating, che tiene conto tra l’altro, dell’andamento della centrale dei rischi.
Un sistema che favorisce quelle aziende che avrebbero altrimenti maggiori difficoltà ad ottenere finanziamenti dalle banche.
Un simulatore della piattaforma, presentato nel corso del convegno, è online e accessibile liberamente sul sito web del Fondo di Garanzia, in modo che le imprese possano conoscere direttamente la propria posizione.
Da non dimenticare poi, l’importante ruolo attribuito ai Confidi, i quali potranno concorrere all’innalzamento del livello di garanzia, anche fino all’80%.
L’importanza del ruolo del Fondo di Garanzia è testimoniata anche dai numeri illustrati da Alessandra Greco, dell’Area Credito e Finanza di Confidustria, che ha introdotto i lavori del convegno.
“Nel 2018, le richieste di accesso al Fondo sono cresciute dell’8,7% rispetto al 2017, con poco più di 129 mila domande accolte per un totale 19,3 miliardi di euro” ha spiegato la dirigente di Confindustria.
In provincia di Varese, nel 2018, sono state effettuate circa 2400 operazioni, per un valore totale di finanziamenti erogati di oltre 300 mila euro; numeri che fanno della nostra provincia la quarta a livello regionale.
In un panorama agevolativo sempre più sottile e soggetto a continui tagli, il Fondo di Garanzia rappresenta quindi uno strumento molto importante e di più facile utilizzo rispetto ad altri, di cui bisogna però usufruire in maniera consapevole.
“Tra i vantaggi della riforma ci sono sicuramente la riduzione della percentuale delle imprese non ammissibili ai finanziamenti, che scende da una quota del 20/25% all’ 8%, l’innalzamento della soglia a 2,5 milioni di euro e una valutazione autentica per l’accesso alla garanzia, consentendo anche una maggiore flessibilità di intervento per i Confidi” ha sottolineato Gianpaolo Pavia, Responsabile Area Sviluppo e Supporto, Direzione Strumenti di Garanzia di Mediocredito Centrale.
A proposito del ruolo privilegiato del sistema delle garanzie, Carlo Morichini, Direttore Generale di Credito Impresa, Agente di Confidi Systema, ha affermato che alle banche “conviene l’intervento dei Confidi, la cui partecipazione garantisce una maggiore copertura dei finanziamenti, assicurando altresì alle banche stesse significativi benefici in termini di accantonamento al patrimonio di vigilanza”.
“La ‘rivoluzione’ introdotta il 15 marzo sta soprattutto nell’introduzione del rating, che ha di fatto ribaltato le logiche di accesso al Fondo, perché viene concesso maggior aiuto nell’erogazione di finanziamenti alle imprese con indici non particolarmente positivi, alle quali viene concesso uno spazio maggiore nell’offerta di garanzie” ha concluso Marco Crespi, responsabile Area Finanza dell’Unione degli Industriali.