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ARGOMENTI

Il piano di rilancio dell’industria tessile e abbigliamento


“La presentazione del dossier ai parlamentari dei distretti, ha la finalità di creare una sensibilità condivisa su temi che accomunano tutti i territori coinvolti. Siamo fermamente convinti che solamente un’azione coesa e compatta possa permettere una migliore ripresa al nostro sistema. Saranno loro gli attori politici, rappresentanti delle necessità delle imprese e dei lavoratori dei loro territori e di tutto il comparto”. È così che il Presidente di Sistema Moda Italia, Sergio Tamborini, ha commentato la presentazione del dossier “Percorso per il rilancio della filiera Tessile&Abbigliamento” ai parlamentari provenienti dai vari distretti a forte presenza industriale del comparto.

Si tratta di un elenco di proposte concrete e attivabili in tempi rapidi per interventi finalizzati al mantenimento e alla crescita della filiera, che, come si legge dalla nota stampa, Smi ha realizzato “con grande senso di responsabilità verso i lavoratori e verso un settore industriale così importante per la bilancia commerciale del nostro paese”. Per il territorio di Varese hanno partecipato all’incontro l’onorevole Maria Chiara Gadda e il senatore Stefano Candiani, che hanno garantito di continuare il monitoraggio delle tematiche sensibili di un settore industriale così radicato storicamente nel distretto e nella compagine lavorativa.

Il settore oggi sta lavorando per superare le grandi difficoltà causate dal periodo pandemico e dalle conseguenze collegate, come i pesanti rincari delle materie prime e dell’energia.

Lo scenario economico evidenziato dall’analisi realizzata dal Centro Studi di Confindustria Moda, dimostra, infatti, che la filiera del Tessile-Abbigliamento dopo aver perso nel corso del 2020 il 20,1% di fatturato rispetto al 2019 (-11 miliardi), oggi ha recuperato il 18,4% di export nei primi otto mesi del 2021, manifestando una reattività positiva alle criticità del momento ed ai costi sempre più pesanti per le imprese.

Non volendo, però, indicare semplicemente uno stato di crisi, bensì qualificare scientificamente alla politica l’analisi nei dettagli, l’associazione si è avvalsa dell’analisi econometrica sull’andamento del settore, realizzata dalla Business School della LIUC – Università Cattaneo, e del contributo dell’ingegnere Luca Bettale di LTP-OC&C.

Smi ritiene che, con una solida ed articolata politica di investimenti attivata tempestivamente sia possibile preservare e rilanciare la filiera, con dimostrabili benefici anche sul settore manifatturiero nel suo complesso. Come si legge nella nota stampa, Sistema Moda Italia “ha elaborato una strategia di intervento strutturale per il rilancio della filiera, concepita su tre livelli operativi e con investimenti complessivi per circa 8 miliardi di euro”. La proposta di azione si spalma su tre livelli.

Interventi di emergenza, da attivarsi nell’immediato e finalizzati a salvaguardare le professionalità e ad agevolare i processi di ristrutturazione, consentendo sia di affrontare il delicato tema sociale delle uscite dal lavoro che quello delle entrate di nuove professionalità richieste dal settore nei prossimi anni.

Interventi strategici di medio periodo per la messa in atto degli effetti relativi agli ambiti qualificanti della circolarità, innovazione creativa, digitalizzazione e recupero di competitività settoriale (previsti stanziamenti per  4 miliardi di euro).

Interventi strategici di lungo periodo, in rafforzamento e completamento delle misure previste nella fase precedente, eminentemente strutturali, negli ambiti della promozione, della formazione e della riqualificazione delle risorse umane.

Il dossier è stato accolto positivamente nei mesi scorsi anche dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. È anche grazie a questa azione di rappresentanza che Smi è riuscita ad incassare un primo successo in tempi brevi: il prolungamento della CIG Covid fino al 31 dicembre 2021 per il settore del tessile e dell’abbigliamento.