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ARGOMENTI

Covid-19: il nuovo protocollo per gli ambienti di lavoro


Clicca qui per scaricare il Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento del virus negli ambienti di lavoro

E’ stato condiviso il nuovo Protocollo di contrasto del Covid-19, in sostituzione di quello aggiornato il 6 aprile 2021. Il nuovo protocollo e' stato significativamente semplificato rispetto al precedente e aggiornato tenendo conto della situazione di contesto e delle varie disposizioni che nel frattempo sono intervenute a disciplinare la materia. Il confronto e' stato avviato sulla base di un documento elaborato dai ministeri del Lavoro e della Sanità. A valle di un confronto tra Confindustria, le altre organizzazioni datoriali e i Sindacati CGIL, CISL e UIL, è stato possibile raggiungere un accordo unanime anche con tutte le altre parti sociali presenti al tavolo. 

Si è, quindi, arrivati alla condivisione di un testo opportunamente aggiornato e distante dall’impostazione tradizionale della distribuzione delle responsabilità tra datore di lavoro e lavoratori in materia di salute e sicurezza. A fronte di una semplificazione generalizzata, sono rimasti correttamente fermi gli aspetti essenziali della tutela (tenuto conto anche della riduzione dell’uso della mascherina) a tutela dei lavoratori e dei datori di lavoro.

La vera novità riguarda appunto l’uso della mascherina. In sintesi, il datore di lavoro non è più obbligato a garantire l’utilizzo delle mascherine, poiché il protocollo non ne conferma obbligatorietà. Oggi, quindi, l’uso della mascherina resta obbligatorio per legge solo in due settori: trasporti e sanità.

Il protocollo mantiene, però, l'obbligo di mettere le mascherine FFP2 a disposizione di tutti i lavoratori, mentre la responsabilità (non l’obbligo) di indossarli è a carico esclusivamente dei lavoratori. In sostanza si realizza una sorta di equiparazione, fra impiego pubblico e privato: indossare le mascherine sarà opportuno "nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori, o aperti al pubblico o dove non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative".

Ne discende che, in caso di contagio, la responsabilità del datore di lavoro non è più riconducibile all’uso o meno della mascherina. Questa nuova impostazione si riflette tanto sui profili Inail quanto sul rispetto degli obblighi contenuti nell’art. 2087 del codice civile. Viene prevista anche l’ipotesi che consente al datore di lavoro, pure in assenza di un obbligo di legge, di imporre la mascherina, laddove vi siano indicazioni in tal senso da parte del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione.

In sostanza, un protocollo più moderno ed innovativo, aggiornato alle attuali condizioni epidemiologiche secondo il Ministero della salute e dell’Inail ed in linea con una impostazione che pone l’accento sui comportamenti responsabili dei lavoratori, tenendo anche conto che il venir meno generalizzato dell’uso della mascherina si confronta con un andamento nuovamente crescente della pandemia.

Le parti sociali si sono impegnate a rivedersi a ottobre laddove vi siano elementi di novità sul piano epidemiologico, tali da imporre una ulteriore revisione del testo.