Congiuntura flash: “Prezzi e tassi alti bloccano l’economia italiana”

Dopo la caduta nel secondo trimestre dello 0,4%, il PIL italiano è stimato debole anche nel terzo trimestre e le attese sul quarto non sono migliori. Al calo dei settori dell’industria e delle costruzioni, si affianca la battuta d’arresto nel settore dei servizi. Intanto non si fermano i rialzi dei tassi della Bce, il credito alle imprese è in caduta insieme alla liquidità e il costo dell’energia torna a salire. È così che ne risentono i consumi e gli investimenti. Ma non solo. È in calo anche l’export.
Questa la fotografia scattata con l’ultima Congiuntura flash dal Centro Studi di Confindustria sulla base dei dati ISTAT.
A bloccare la crescita dell’economia italiana sono i prezzi e i tassi alti. In agosto, l’indice PMI dei servizi, scivolato a 49,8 (da 51,5), ha indicato una contrazione: una flessione confermata già da luglio dall’RTT index (l’indice in grado di fornire un quadro tempestivo del sistema produttivo italiano, sviluppato dal Centro Studi di Confindustria e da TeamSystem). Di conseguenza, a settembre, la fiducia delle imprese del settore è scesa ancora. Per quanto riguarda l’industria, invece, dopo il recupero di maggio-giugno, a luglio la produzione ha subito una nuova caduta (-0,7%; da inizio anno -1,9%). Una flessione che è concentrata sui beni di consumo durevoli (-4,4% a luglio). Mentre agosto sembra aver registrato un miglioramento: il PMI manifatturiero è risalito, pur indicando una frenata (45,4 da 44,5), anche se a settembre la fiducia delle imprese è continuata a calare. Stessa cosa per il settore edile: forte calo a luglio (-1,6%, -4,3% da inizio anno) e lieve risalita del fatturato in agosto.
Per quanto riguarda l’inflazione, invece, è scesa a settembre al +5,3% annuo. I prezzi di beni e servizi rallentano (+3,9%), mentre per gli alimentari il calo dell’inflazione è ancora agli inizi (+8,6%) grazie alla flessione solo recente delle materie prime. A crescere, invece, seppur di poco, sono i prezzi energetici (+1,7% annuo) e le quotazioni di gas e petrolio (35€/mwh e 93 $/barile).
Intanto prosegue la corsa del costo del credito per le imprese italiane (5,09% a luglio), che peggiora la caduta dei prestiti (-4,0% annuo).
In termini di investimenti, il calo registrato nel 2° trimestre (-1,8%) è dovuto principalmente ad una frenata nelle costruzioni (-3,6%) e, in parte, agli impianti-macchinari (-0,2%). Ad essere in riduzione è anche l’export di beni, sia nei mercati europei sia in quelli extra-europei, tanto che a settembre rimangono negative le indicazioni dagli ordini manifatturieri esteri, specie per la debolezza della domanda europea.
Per saperne di più
Consulta la Congiuntura Flash completa del CSC