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ARGOMENTI

Congiuntura flash: “A inizio 2024 il ‘blocco’ di Suez, se prolungato, può peggiorare lo scenario”


Il 2024 si è aperto con ulteriori rischi per i flussi commerciali, dovuti alla forte riduzione dei transiti nel canale di Suez per gli attacchi del gruppo yemenita degli Houthi. L’inflazione è bassa in Italia, ma non ancora in Europa. I tassi sono attesi in calo, ma per il momento il costo del credito continua ad aumentare, trainando al ribasso gli investimenti. Uno scenario che inevitabilmente si riflette sulla produzione industriale che a novembre segna il -1,5%. Questa la fotografia scattata con l’ultima Congiuntura flash dal Centro Studi di Confindustria sulla base dei dati ISTAT.

L'indice HCOB PMI per il settore manifatturiero dell’Eurozona un po’ risalito (a 45,3 da 44,4) anticipa un dicembre in miglioramento, ma la fiducia delle imprese ha continuato il trend decrescente.

Export e produzione italiane sono in espansione in settori centrali come i mezzi di trasporto, i macchinari, gli impianti e gli apparecchi elettrici. Hanno aumentato la produzione, pur in presenza di un calo dell’export, il comparto dei prodotti petroliferi, il farmaceutico e i prodotti elettronici. Sono in calo, invece, i settori energy intensive (come legno e carta, metallurgia e prodotti in metallo, minerali non metalliferi), maggiormente penalizzati dall’energia ancora cara nel 2023.

In media, comunque, i comparti che hanno registrato risultati migliori all’estero mostrano una dinamica più favorevole della produzione industriale, e viceversa, confermando l’importanza della domanda estera come attivatore della manifattura italiana e come cartina di tornasole della sua competitività rispetto agli altri Paesi.

Nel frattempo, l’intensificarsi degli attacchi del gruppo yemenita Houthi alle navi di trasporto marittimo all’ingresso del Mar Rosso ha comportato una sospensione del transito nel canale di Suez da parte delle maggiori compagnie di spedizioni internazionali che hanno deviato le rotte a sud del Capo di Buona Speranza (circa 10 giorni di navigazione in più). A metà gennaio, il traffico di navi nel mar Rosso si è più che dimezzato e il costo di trasporto dei container dall’Asia all’Europa è aumentato del 92%.

Il 90% del volume degli scambi globali avviene via mare; di questo, prima di questa crisi, il 12% transitava per il Canale di Suez. Per l’Italia, il 54% degli scambi è via nave, di cui il 40% tramite Suez. Potenzialmente esposti sono: gli scambi di petrolio e gas, quelli di beni elettronici, di prodotti in pelle e di macchinari. L’impatto economico del crollo del trasporto marittimo attraverso il canale di Suez è dunque fortemente condizionato alla sua persistenza: più sarà prolungato, maggiori saranno gli effetti negativi sul commercio estero italiano e globale.

Per quanto riguarda l’inflazione italiana, è scesa ancora a dicembre 2023 al +0,6% annuo (da +0,7%). Mentre è balzata in Germania al +3,8% (da +2,3%) e Francia al +4,1% (da +3,9%). Un divario, questo, che è spiegato soprattutto dalle diverse traiettorie dei prezzi energetici: ora calano molto di più in Italia (-24,7%) che in Europa (-6,7%), a causa di un “effetto base” avverso in Germania dove il governo li aveva frenati molto a dicembre 2022.

A novembre, invece, si è registrato un ennesimo aumento del costo del credito per le imprese italiane (5,59% in media). E ciò si traduce con un calo dei prestiti che registrano un -4,8% annuo. Caduta sì, ma meno ripida rispetto a quella di settembre quando il monitoraggio segnava un -6,7%. Una situazione che si rispecchia nella dinamica degli investimenti che, pur rimanendo negativa, nel quarto trimestre 2023 sembra essere meno sfavorevole: -20,9%, rispetto al -31,0% del terzo trimestre. Per quanto riguarda il mercato del lavoro si conferma una dinamica positiva: +450mila occupati a novembre 2023 da fine 2022. La crescita a ottobre-novembre (+122mila) è interamente ascrivibile ai lavoratori a tempo indeterminato (+0,9%, +143mila); calano determinato (-0,3%) e indipendenti (-0,3%).

 

Per saperne di più

Leggi la Congiuntura Flash di Confindustria