Assemblea Giovani Imprenditori: We Are Bi-rex vince il contest per la più innovativa startup lombarda

È la milanese We Are Bi-Rex la migliore startup innovativa e tecnologica della Lombardia secondo il contest lanciato da Confindustria Varese, insieme al proprio Gruppo Giovani Imprenditori, nell’ambito del progetto “Start Up Your Ideas” portato avanti all’interno del Piano Strategico #Varese2050 per alimentare il fermento imprenditoriale del territorio. L’annuncio è stato dato durante l’Assemblea 2024 dei Giovani Industriali varesini che si è tenuta questa sera (martedì 29 ottobre) al Centro Congressi Ville Ponti di Varese.
Realizzare un processo produttivo innovativo per estrarre cellulosa da scarti agroalimentari, come birra e caffè o gusci dei gamberi, per produrre carta e bioplastica sostenibile. È questa l’idea d’impresa messa a punto dalla startup milanese We Are BI Rex che, insieme ad altre 21 nuove imprese, ha partecipato al concorso lanciato dal sistema confindustriale varesino e, in particolare, dal suo Gruppo Giovani Imprenditori, per stimolare intuizioni d’impresa e fornire agli startupper esperienze e occasioni di networking per concretizzare i propri progetti.
Le altre startup arrivate in finale sono FloFleet di Milano, specializzata nella progettazione di dirigibili a guida autonoma e AI Know You, startup varesina che si occupa di realizzare prodotti e soluzioni basati sull’intelligenza artificiale che siano facili, accessibili e soprattutto utili per altre realtà imprenditoriali.
LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE CONTI
“Il nostro Gruppo vuole essere, da una parte, un acceleratore e promotore di nuova imprenditorialità, dall’altra, vuole essere uno strumento per la creazione di nuovi percorsi di collaborazione e forme di dialogo tra imprese e generazioni. Anche attraverso l’open innovation - ha affermato il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese, Pietro Conti, durante la sua relazione -. Per noi giovani imprenditori, far nascere un nuovo ecosistema imprenditoriale vuol dire investire nella cultura d’impresa tra le nuove generazioni, creare opportunità di formazione per nuovi imprenditori e contribuire all’orientamento scolastico. Vuol dire enfatizzare una nuova cultura organizzativa aperta al cambiamento. Significa applicare i principi necessari per la costruzione di un linguaggio comune efficace, sia tra le diverse generazioni di persone, junior e senior, che convivono nella società e nelle aziende, con sempre più alti livelli di incomprensione reciproca, sia tra le differenti generazioni di aziende, con le startup da una parte e le realtà manifatturiere più radicate, consolidate e storiche dall’altra”. Sono questi gli obiettivi alla base dei progetti, delle iniziative e dell’attività di rappresentanza dei Giovani Imprenditori di Confindustria Varese: “Una visione che ci impegniamo, non senza difficoltà, a portare in primis nelle nostre realtà, spesso andando controtendenza rispetto ad un sistema del ‘si è sempre fatto così’ – ha continuato Conti -. Ma sono anche gli stessi principi che vogliamo trasmettere agli studenti delle scuole superiori con cui ci interfacciamo quotidianamente, agli universitari e ai giovani startupper che si affacciano al mondo dell’imprenditoria e per i quali vogliamo rappresentante un punto di riferimento”. Open innovation, passaggio generazionale e linguaggio comune tra imprese e generazioni: queste le principali tematiche emerse durante l’Assemblea Annuale del Gruppo Giovani.
I CASI FAZZINI E EDAM
Al centro dell’evento, due case history di realtà varesine di successo e d’ispirazione. La prima ha visto protagonisti i fratelli Marco e Paolo Fazzini, rispettivamente Chief Marketing Officer e Chief Operating Officer della Fazzini Srl di Cardano al Campo che si occupa della produzione e del commercio di biancheria per la casa. L’impresa, recentemente, ha messo in atto una vera e propria riorganizzazione interna, sia sotto l’aspetto del personale con la ridefinizione di ruoli e di responsabilità, sia sotto l’aspetto dei processi produttivi, con una mappatura delle attività di ogni area e ridefinizione degli stessi. È cambiata, giocoforza, anche la comunicazione verso gli stakeholder interni ed esterni. Un caso virtuoso, dunque, di impresa familiare, conosciuta in tutto il mondo per il suo marchio storico, che ha saputo organizzare e gestire in maniera performante il passaggio generazionale.
Protagonista della seconda testimonianza, la Edam Soluzioni Ambientali Srl di Gallarate, realtà che si occupa di bonifiche di impianti industriali e decontaminazioni a seguito di incendi, allagamenti ed eventi catastrofici. Impresa che ha saputo dare vita a nuova impresa. Più volte nel tempo. Innanzitutto, attraverso la creazione di una startup finalizzata a supportare e condurre attività di ricerca e sviluppo sperimentale nel campo dell'ingegneria delle tecnologie digitali come Spacial Computing, VR, Intelligenza Artificiale per applicazioni, tra gli altri, di addestramento per le squadre di pronto intervento in situazioni emergenziali e per il risk assesment nelle imprese. E poi contribuendo a fondare la startup Prodoc, oggi brand incorporato in Edam, un laboratorio specializzato nel restauro e recupero a seguito di danni da acqua di beni cartacei e culturali, come volumi antichi e pergamene, attraverso una tecnologia (un liofilizzatore per carte) in dote a poche realtà in Europa. A raccontare queste case history, il Presidente di Edam Oliviero Bistoletti e l’amministratore delegato, Matteo Bistoletti, rispettivamente padre e figlio.
GLI INTERVENTI DEGLI OSPITI
Durante l'Assise ha preso parola Riccardo Di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria: “La startup economy e in generale l’ecosistema dell’innovazione rappresentano la linfa vitale per la crescita economica e la trasformazione tecnologica dell’Italia. Abbiamo un potenziale di crescita da liberare, per farlo però servono regole del gioco nuove e che favoriscano la competitività delle nostre giovani imprese: deve essere più semplice e veloce creare una startup, serve combattere l’avversione al rischio con incentivi a leva fiscale per famiglie e investitori verso fondi di capitale alternativo, bisogna rendere più semplice e vantaggioso per gli investitori pazienti impiegare i fondi in startup senza vincoli troppo stringenti. In poche parole, dobbiamo creare un ecosistema più solido e soprattutto più favorevole alla nascita e crescita di nuove imprese”
E' intervenuto anche Jacopo Moschini, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Lombardia: “Da un territorio lungimirante come quello di Varese, che sta mettendo a terra iniziative in cui l’innovazione e l’attrazione di giovani sono al centro delle progettualità, i giovani imprenditori lombardi non possono che chiedere maggiore attenzione su alcune tematiche che disincentivano il progresso di processi innovativi, come per esempio, l’iper regolamentazione, le procedure complesse, i tentativi di introdurre tassazioni folli in industrie del futuro che rappresentano una leva per l’autoimprenditorialità dei giovani. Per generare innovazione bisogna liberare energie e talenti, non imbrigliarli con regole, tasse inique e inutili procedure”.
Tra gli speech ispirazionali dell’Assemblea, moderati da Silvia Garbelli, Co-founder Politics Hub (associazione che avvicina giovani ragazze e ragazzi del territorio alle tematiche politiche, economiche e sociali e che ha collaborato con il Gruppo Giovani Imprenditori alla cura dei contenuti dell’Assemblea), anche quello del giornalista Beniamino Pagliaro, Caporedattore di Repubblica e autore del libro ‘Boomers contro millennials’: “Il confronto generazionale è la vera priorità del Paese e della sua economia già alle prese con una crisi demografica. I giovani imprenditori in questo contesto hanno una grande opportunità: possono imporre all’agenda pubblica l’esigenza di un patto generazionale che aiuti l’Italia a crescere in modo sostenibile”.
#VARESE2050
“La strada tracciata, e da cui non possiamo tornare indietro, è quella di investire tempo e risorse nella costruzione di una nuova cultura di impresa, ancor più manageriale, ancor più pronta ad aprirsi al mercato dei capitali e del venture capital – ha concluso il Presidente del Movimento dei giovani imprenditori varesini, Pietro Conti -. Vogliamo che i talenti trovino nella provincia di Varese un ecosistema in grado di agevolare la realizzazione personale di ognuno. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Noi Giovani Imprenditori lo stiamo facendo con un ventaglio di stakeholder di valore che siamo pronti ad allargare sulla scia delle progettualità di Confindustria Varese. Stiamo costruendo anche noi il nostro pezzettino di #Varese2050. L’ambizione è d’obbligo”.