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Milanello, la palestra dei Campioni d'Europa

E' in provincia di Varese il quartier generale del Milan. Un centro sportivo tra i più grandi d'Europa destinato non solo ai campioni rossoneri ma anche alle giovani promesse.


La "casa del diavolo" è in provincia di Varese. Il centro sportivo di Milanello, quartier generale dell'Ac Milan, si trova infatti a Carnago, nel cuore del territorio varesino. Da circa quarant'anni, la squadra campione d'Europa prepara i suoi impegni e getta le basi dei suoi trionfi proprio in questa zona, dove riesce a trovare un clima di serenità e tranquillità, lontano dalla caotica metropoli.
Ogni anno, dalla metà di luglio al termine della stagione calcistica, Milanello diventa la seconda casa di tutti i campioni rossoneri: l'interno del centro è come quello di un albergo di lusso, con sale relax, palestre ben attrezzate, camere, bar e servizi di ogni genere. I calciatori del Milan, una volta tesserati per questa società, devono occuparsi solo di dimostrare il loro valore sul campo: a tutto il resto pensa lo staff, guidato dal direttore del centro sportivo, Antore Peloso.
Nel periodo estivo, l'assenza dei giocatori è l'occasione giusta per i ritocchi e le ristrutturazioni, perché durante la stagione calcistica la struttura deve essere in grado di offrire piena efficienza in ogni momento.
Insomma, in questi giorni a Milanello mancano i campioni (in vacanza fino al 19 luglio, data fissata per l'inizio del ritiro), ma certamente non lo spirito del club rossonero e l'entusiasmo per i trionfi della stagione appena trascorsa.
Così, seduti tra la gigantografia di Franco Baresi che alza al cielo la coppa Intercontinentale e il poster con Shevchenko che esulta dopo un gol, si può parlare con il direttore dell'importanza di un centro sportivo di questo genere (tra i più grandi d'Europa) per una squadra che lotta al vertice. Innanzitutto Antore Peloso offre un quadro di riferimento storico: "Milanello è sorto nel 1963 per volere del presidente Andrea Rizzoli. Si trova in un'area di 16 ettari immersa nel verde e volutamente isolata dai maggiori centri urbani della zona, tanto che nei primi anni c'era qualche problema di trasporto perché erano meno agevoli i collegamenti con il capoluogo". In effetti, l'ubicazione di Milanello è molto particolare, a cavallo tra i comuni di Carnago e Cassano Magnago, con una piccola parte anche nel territorio di Cairate; se si fosse trattato di un parco pubblico, probabilmente sarebbe stato ribattezzato "parco sovra comunale", invece, il centro è riservato ad un numero molto ristretto di atleti, precisamente quelli della prima e della seconda squadra (più comunemente chiamata Primavera) del Milan.
Come si potrà immaginare, all'interno non manca nulla: la zona adibita ad albergo comprende 46 camere, per un totale di 58 posti letto, mentre per quanto riguarda le attrezzature sportive, il centro è provvisto di 6 campi da calcio, palestra con attrezzi dell'ultima generazione e un campetto sintetico utilizzato spesso per test atletici. Il tutto senza trascurare il relax, reso piacevole anche dalla disponibilità di un'intera pineta e addirittura da un laghetto. Oltre a giocatori e staff tecnico, lavorano a Milanello 25 persone, tra dipendenti e operatori per la cura del verde, la cucina e la manutenzione ordinaria.
Una cosa è certa: "Durante tutto l'anno, non ci sono orari fissi né giorni di festa. Tutto dipende dagli impegni della squadra e dalle scelte del mister per l'allenamento" - afferma Peloso, che si occupa proprio di rendere efficiente la macchina organizzativa di questo centro sportivo. "Qui abbiamo tutto quello che serve per un buon ritiro precampionato. Per questo motivo il Milan è forse l'unica squadra tra le grandi a non trascorrere le prime giornate della stagione calcistica in località di montagna".
Dallo scorso anno, c'è un altro motivo che vincola al centro di Milanello l'intera attività della squadra: la nascita di Milan Lab. Si tratta di un laboratorio pilota (sperimentazioni analoghe sono avvenute nell'Nba Americana e in pochissimi club calcistici europei, tra i più blasonati) finalizzato al controllo psicofisico dei giocatori, per capire in anticipo le carenze e i rischi fisici e poter quindi realizzare programmi specifici di recupero. Pur precisando che l'attività di Milan Lab è coperta dal segreto imposto dai medici responsabili del progetto, Peloso spiega: "Abbiamo apparecchiature sofisticatissime finalizzate al monitoraggio di ogni singolo giocatore, ma soprattutto al miglioramento della prestazione; inoltre, la possibilità di riscontrare il rischio di infortunio è utile nei momenti più importanti della stagione".
Una grande squadra non vive solo di tecnologie, ma anche e soprattutto di grandi atleti. Un modo per "costruire i campioni in casa" è quello di curare con attenzione i vivai.
Gli osservatori del Milan seguono spesso le squadre della provincia, a caccia di nuovi talenti. La ricerca di giovani promesse riguarda, oltre alla realtà vicina a Milanello, anche orizzonti assai più ampi, tanto che ogni anno, almeno dieci-dodici giovani di sicuro avvenire vengono aggregati al gruppo di Milanello e trovano alloggio proprio all'interno del centro.
Si tratta di ragazzi generalmente di diciassette anni, che quindi manifestano esigenze che vanno ben oltre il calcio: "E' importante pensare prima all'uomo e poi al calciatore, per questo mandiamo a scuola i giovani che vengono a vivere qui. Per noi è molto importante che portino avanti con profitto gli studi nella scuola secondaria". Così le giovani promesse milaniste si iscrivono nelle scuole del cassanese e si impegnano su due fronti: calcistico e scolastico. Proprio in questi giorni, due di loro si sono fermati a Milanello perché impegnati negli esami di maturità.
Antore Peloso racconta la loro giornata tipo: "Al mattino i nostri mezzi li accompagnano a scuola, poi i ragazzi rientrano verso l'una, mangiano qualcosa e iniziano gli allenamenti. La serata è generalmente dedicata allo studio, con l'aiuto di alcuni tutor universitari, che permettono di mantenere il passo con i programmi anche quando tornei e trasferte costringono i nostri giovani a saltare qualche giorno di scuola".
Insomma, Milanello dimostra di essere un centro sportivo di grande livello, ma comunque integrato con la realtà territoriale e sociale della provincia.
Proprio per questo, e per il calore della gente che ogni giorno affolla il centro per seguire gli allenamenti, anche il Varesotto può vantare a pieno merito il titolo di Campione d'Europa.