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Malpensa, liste d'attesa e pronto soccorso: ecco le risposte

Pietro ZoiaNel 2000 è stato chiamato un gallaratese a capo della Direzione Sanitaria dell'Azienda Ospedaliera di Gallarate. Si tratta di Pietro Zoia, 48 anni, laureato in Medicina e Chirurgia a Milano, specializzato in Anestesiologia e Rianimazione, in Igiene e Medicina Preventiva e in Igiene e Tecnica Ospedaliera. Dal '79 al '92 ha esercitato la professione medica in qualità di anestesista rianimatore e medico di famiglia, occupandosi anche di terapia del dolore. Quindi, fino al '98 è stato direttore medico di presidio presso l'Ospedale di Garbagnate e dal '98 al 2000 ha ricoperto l'incarico di Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliera di Varese, per poi passare dal marzo 2000 all'Azienda Ospedaliera di Gallarate. Ha seguito corsi di economia sanitaria, management e metodologie di valutazione e promozione della qualità degli interventi. E' professore a contratto presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese. Ha svolto il compito di coordinatore nazionale presso il Ministero della Funzione Pubblica per la stesura delle linee della Carta dei Servizi Pubblici Sanitari, capitolo ricovero ospedaliero.

Il bacino d'utenza dell'Azienda Ospedaliera di Gallarate è a basso tasso di ospedalizzazione. E' un fenomeno legato al numero dei posti letto disponibili nei tre istituti ospedalieri o vi sono altre spiegazioni?
"Il tasso basso di ospedalizzazione è un fenomeno che coinvolge non solo l'Azienda di Gallarate, ma tutta la provincia di Varese, che nell'anno 2000 ha registrato un tasso di ospedalizzazione del 148 per mille. L'ospedalizzazione deve essere legata alle necessità d'intervento diagnostico-terapeutico e non al numero di posti letto".
La vicinanza con l'aeroporto di Malpensa ed il suo sviluppo esponenziale negli ultimi anni quali conseguenze hanno avuto per gli Ospedali di Somma Lombardo e Gallarate? In sostanza, sono cresciute le richieste di prestazioni e di ricoveri?
"Nell'Ospedale di Somma Lombardo è stato attivato il Centro di assistenza per dializzati (CAL) per offrire ai passeggeri in transito la possibilità di effettuare le sedute dialitiche. Nell'Ospedale di Gallarate è cresciuta la richiesta di alcune prestazioni e mi riferisco alla necessità di accertamenti diagnostici ai fini legali ed alle prestazioni di pronto soccorso, soprattutto pediatrico e ginecologico, in maniera minore di ricovero. E' aumentata, inoltre, l'utenza straniera che è bisognosa non solo di cure sanitarie, ma anche di un'assistenza sociale complessiva. Ci siamo attivati per accogliere questo tipo di utenza. Sono in svolgimento corsi di lingua inglese rivolti agli operatori addetti all'accoglienza ed al soccorso per facilitare la comprensione".
Da pochi anni non c'è più bisogno di prenotarsi per un esame ematico, il punto prelievi fa fronte a tutte le richieste giornaliere. Dovrebbe essere così anche per le altre necessità dell'utenza, ad esempio per le ecografie, che a quanto pare hanno tempi d'attesa piuttosto lunghi. E' in atto qualche strategia per una loro drastica riduzione?
"Grazie all'impegno costante e quotidiano di tutti i medici e operatori sanitari, siamo in grado di rispettare i tempi di attesa per le prestazioni ordinarie-prime visite previste dalla Regione Lombardia. Ancora una volta credo che il futuro del 'pianeta sanità' si giochi sull'appropriatezza sociale delle prestazioni erogate, considerando che le risorse limitate impongono delle priorità. L'Azienda di Gallarate partecipa attivamente ad un progetto sperimentale promosso dalla Regione Lombardia, che vede coinvolti le ASL di Varese e di Cremona, in collaborazione con i medici di famiglia e con le società scientifiche. Il progetto prevede l'individuazione di priorità di accesso per alcune selezionate prestazioni, basate sulla rilevanza clinica presentata da ogni paziente. L'obiettivo è quello di determinare dei tempi di attesa congrui, in relazione all'appropriatezza diagnostica della richiesta di prestazione. Un lavoro in stretta collaborazione con i medici di famiglia, con i quali sono in atto da un anno incontri per definire insieme le strade da percorrere per migliorare il servizio".
Da qualche lettera di lamentela che si legge sul quotidiano locale, anche il pronto soccorso non lascia sempre soddisfatti tutti gli utenti. Quale organizzazione ha in animo per un servizio più celere e soprattutto più rispondente a chi vi si rivolge?
"L'Azienda Ospedaliera di Gallarate sente il dovere di fornire educazione sanitaria, per far sì che ci sia sempre più una pronta, giusta soddisfazione del bisogno e possibilmente una riduzione della domanda sanitaria, che spesso non corrisponde ad una concreta necessità di salute. Il pronto soccorso di Gallarate, il primo intervento di Angera ed il primo intervento di Somma Lombardo rispondono pienamente alle richieste urgenti. E' stato attivato il 'triage' infermieristico per identificare le priorità di accesso. Per quanto riguarda Gallarate, è allo studio un ampliamento degli spazi, in particolare per l'area attesa. Una più profonda ristrutturazione degli spazi è prevista per l'Ospedale di Angera, in relazione alla prevista trasformazione del primo intervento in pronto soccorso. Ritengo però che il miglioramento del servizio di pronto soccorso passi attraverso un potenziamento ed un miglior utilizzo delle attività ambulatoriali e l'appropriatezza delle richieste.
Nei nostri punti di pronto soccorso i tempi di attesa per le prestazioni appropriate è praticamente nullo, diverso è invece il tempo di attesa per richieste che non hanno carattere di urgenza/emergenza, ma comunque mediamente non superiore ad un'ora. Sono consapevole che il bisogno soggettivo del cittadino deve avere un'adeguata risposta in ogni momento, potenziando eventualmente le attività ambulatoriali. E' allo studio la semplificazione del percorso del ricovero ospedaliero programmato per far sì che possa avvenire direttamente presso il reparto".
Nell'Azienda Ospedaliera di Gallarate qual è la situazione in merito alla generale crisi del personale infermieristico? Quali soluzioni ha adottato o intende adottare a tale riguardo?
"La carenza di personale infermieristico è comune in tutta la regione. L'obiettivo è quello di coinvolgere nelle decisioni organizzative il personale richiedendo allo stesso sforzi ulteriori rispetto all'orario minimo contrattuale.
Lo straordinario è lo strumento che, per un breve periodo, potrà garantire il mantenimento di tutte le attività in essere, ma soprattutto garantirà i posti di lavoro per gli infermieri di domani.
A questo proposito, fa piacere ricordare che a Gallarate ci sarà una sede distaccata dell'Università dell'Insubria per il diploma universitario di infermiere professionale.
Ciò permetterà ai nostri giovani che lo desiderino, di frequentare in Gallarate la scuola teorico-pratica che garantirà un posto di lavoro al termine degli studi".
I vertici dell'Azienda cercano di far crescere qualitativamente i tre presidi ospedalieri. Al "Sant'Antonio Abate" con il nuovo laboratorio di emodinamica ed angiografia o con il reparto di gastroenterologia; ad Angera con il nuovo reparto di chirurgia. E' una strada che continuerete a seguire? Con quali novità a breve?
"Sicuramente continueremo sulla strada in parte già percorsa, con diverse novità a breve.
Ad Angera è in programma il polo materno-infantile e la ristrutturazione del primo intervento con la trasformazione in pronto soccorso. A Gallarate la riqualificazione complessiva delle attività di chirurgia, identificando alcuni settori di patologia.
A Somma Lombardo il potenziamento dell'attività di diagnostica strumentale, con la messa in funzione della TAC che permetterà di ridurre i tempi di attesa per questo tipo di prestazioni. Inoltre, attiveremo il collegamento in rete dei servizi di radiologia dell'Azienda, abbiamo in programma l'implementazione dello screening mammografico che abbiamo iniziato circa un anno fa e che vuole raggiungere il maggior numero possibile di persone, la semplificazione delle procedure, l'umanizzazione delle cure e l'attenzione ai rapporti interpersonali".

09/13/2001

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