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Navigli: la Milano che non ti aspetti

Tra la folla del mercato dell'antiquariato o a zonzo tra cortili, case di ringhiera e vecchi lavatoi, un tuffo nel passato dei nostri nonni e bisnonni.


Se volete immergervi nella folla curiosa di un mercato dell'antiquariato tra i più noti d'Italia, non avete che da scegliere l'ultima domenica del mese; se, invece, preferite gustarvi l'atmosfera magica della vecchia Milano in solitudine (quella, s'intende, che può offrire una metropoli con oltre un milione di abitanti), avete a disposizione gli altri giorni o, meglio, le mattine delle altre domeniche. C'è poi la possibilità di andarci al tramonto o addirittura di sera: il fascino sarà particolare, ma ovviamente perderete la possibilità di scoprire angoli nascosti e di entrare nelle chiese. Motivo in più per tornarci un'altra volta.
Ma, in tema di scelte, potete optare anche per… il cavallo di San Francesco (ovvero le vostre gambe: soluzione agevole anche perché, lasciando l'auto "altrove", si giunge in loco con i mezzi pubblici) o per la bicicletta; in ciascuno dei due casi, meno di dieci chilometri in tutto, asfaltati e pianeggianti, costituiscono una distanza ragionevole e adatta anche per un'escursione in famiglia.
Eccoci dunque a spendere un paio d'ore di tempo libero lungo il tratto più milanese del Naviglio Grande: insieme, una delle più grandi opere dell'ingegneria idraulica medievale, luogo della memoria d'una città che altrove non esiste più, momento d'incontro serale nei locali pubblici per universitari e gente di mezza età che vuole fare quattro salti a suon di musica. In breve, ecco a voi "l'altra Milano", quella capace ancora di far sognare.
Partite dalla fermata Porta Genova della linea verde del metrò e imboccate via Valenza, che in poche centinaia di metri piegando a destra vi immette sull'Alzaia Naviglio Grande. D'ora in poi, avrete sulla vostra destra una lunga teoria di case popolari (nel senso originario del termine) tutte da scoprire, sulla sinistra la "strada d'acqua" derivata dal Ticino.
Un altro mondo, come si diceva, che vale la pena assaporare con cura, senza fretta, mettendo di proposito il naso oltre certi vecchi portoni, alla ricerca di ringhiere, balconi, ballatoi, corti e cortili della Milano proletaria che pare vecchia di secoli (e non sono trascorsi che pochi decenni). Cà de ringhera, case di ringhiera che, laddove recuperate nel pieno rispetto della tipologia originaria, emanano un fascino altrove perduto.
Dopo circa un chilometro, oltrepassati il ponte della circonvallazione esterna e quello ferroviario, scorgiamo il quattrocentesco campanile aguzzo di San Cristoforo sul Naviglio, chiesa cara ai milanesi (vi si recarono in massa alla fine del XIV secolo come voto per la scampata carestia) e in realtà composta da due edifici, il più antico dei quali risalirebbe alla fine del Millecento. Vale la pena farvi capolino anche per ammirare affreschi rinascimentali e statue lignee di pregio.
A questo punto potete anche decidere di tornare indietro oltrepassando il ponticello di San Cristoforo che sta appena oltre la chiesa, oppure fare la stessa cosa ma per proseguire lungo l'opposto asse stradale che costeggia il Naviglio, che si chiama via Lodovico il Moro. Si tratta di percorrere un paio di chilometri passando sotto il cavalcavia, costeggiando piazza Negrelli e raggiungendo due chiese a Ronchetto sul Naviglio. La prima è dedicata alla Regina del S. Rosario, la seconda a San Silvestro (è la più interessante come struttura e vanta due secoli di storia).
Ma la curiosità maggiore è suscitata dalla vicina "casa di Giovanni Antonio Corio", capitano delle guardie al tempo di Giovanni Visconti, contemporaneamente vescovo e signore di Milano nella prima metà del Trecento: si trova al numero 15 di via Merula (si infila dando le spalle al corso d'acqua) e, pur rimaneggiata tre secoli più tardi, conserva un indiscutibile fascino.
Si torna ora indietro sempre per via Lodovico il Moro (a ridosso del cavalcavia è l'ex-complesso industriale Richard Ginori: con una breve digressione a destra verso piazzale Ohm e via Morimondo, da cui si torna sul Naviglio, potrete visitare le ceramiche e le maioliche nella palazzina degli uffici) e la si percorre sino all'incrocio con via Valenza; qui si torna sull'alzaia, si oltrepassa via Casale e, sulla sinistra, si ammirano le forme gotiche (ma costituiscono un "falso": in realtà hanno solo un secolo) di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, dalla facciata incompiuta e dall'interno sorretto da quattro colonne in granito provenienti dalla basilica romana di San Paolo fuori le Mura. Pochi passi e, dopo via Corsico, giungiamo al clou della nostra giornata: vicolo privato Lavandai, autentico monumento storico della città perché conserva gli ultimi lavatoi ottocenteschi che coronavano buona parte dei navigli: gli sbattitoi inclinati in pietra, le coperture lignee, l'acqua a portata di mano costituiscono un autentico tuffo nel passato dei nostri nonni e bisnonni. Tornando sui nostri passi (il vicolo è cieco) riacquistiamo in breve la stazione della metropolitana a Porta Genova.

Mangiare nella zona dei navigli?

L'imbarazzo è assicurato. Dai locali "in" a quelli "mordi e fuggi", esiste davvero solo l'imbarazzo della scelta, senza disdegnare i diritti… del portafoglio. In ogni modo, giusto a mo' di esempio vi segnaliamo due possibilità.
In piazzale Porta Genova è il raffinato Ristorante "La Scaletta", dove fra trippa in gelatina, baccalà crudo, risotto con la zucca e filetto di manzo non potrete rimanere delusi (tel. 02 8350290).
In ripa di Porta Ticinese, poco distante da vicolo dei Lavandai, ecco l'antica "Osteria di Porta Cicca" (tel. 02 58104451), ambiente raccolto in cui la cucina è quella classica, molto milanese, senza troppi svolazzi, ma che soddisfa tutti i palati e non svuota le tasche.
E' sempre bene prenotare per tempo, anche se la scelta di dove fare la pausa pranzo (o cena) è sempre possibile anche in loco data la varietà di locali a disposizione.

Da Candoglia al Duomo, i marmi viaggiavano AUF - Varesefocus VIII 2001
Una "strada" chiamata Naviglio - Varesefocus IV 2001

10/18/2001

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