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Un ospedale per il sorriso dei bambini
Parte dei fondi necessari sono stati già stanziati: 7,5 milioni di euro. Ma ne servono altri. Perché il progetto è ambizioso. Se ne parla ormai da vent'anni: realizzare un ospedale tutto dedicato ai bambini. Un polo materno-infantile che avrà sede all'Ospedale Filippo Del Ponte di Varese.
Lo studio di fattibilità è stato presentato qualche mese fa, a novembre. Tre le ipotesi allo studio: un intervento minimale, che prevede la ristrutturazione degli spazi già esistenti; la più incisiva opzione che parte dall'abbattimento graduale prima del padiglione Vedani e poi del cosiddetto Ottagono, per passare alla costruzione di una nuova struttura; infine l'idea più ambiziosa, e dai più definita utopistica, che consiste nell'abbattere e ricostruire completamente.
"Lo studio - spiega Walter Bergamaschi, direttore dell'Azienda Ospedaliera varesina - ha evidenziato diverse possibilità di intervento sul sito dell'Ospedale Del Ponte, alcune più legate all'attuale disposizione dei padiglioni, altre più innovative". Certa è, comunque, la fattibilità del progetto. "La Regione Lombardia - continua Bergamaschi - in accordo con l'Azienda Ospedaliera, ha manifestato la propria volontà di potenziare la vocazione materno-infantile che già connota il nosocomio con l'intento di creare un innovativo percorso pediatrico che, accanto ai servizi dedicati alle donne, configuri il Del Ponte come l'Ospedale della mamma e del bambino".
Il traguardo oggi è a portata di mano. "Lo studio di fattibilità - aggiunge Bergamaschi - ha dimostrato che l'obiettivo è raggiungibile, confermando ulteriormente l'impegno della Regione". Testimoniato da quei 7 milioni e mezzo messi sul piatto. Di questi 4,350 milioni sono stati stanziati dalla Regione, 1 milione dalla Fondazione Cariplo, 1 milione sono a carico dell'Azienda Ospedaliera, 650 mila sono stati raccolti dal Comitato Tutela Bambino in Ospedale, associazione che da 15 anni si occupa, con i suoi 350 volontari, di rendere i reparti pediatrici della provincia di Varese a misura di infanti e ragazzini.
Si parte da qui, da questi soldi per approdare alle prossime tappe. Così spiegate da Bergamaschi: "Il quadro emerso dallo studio di fattibilità fornisce le coordinate di riferimento per il vero e proprio progetto preliminare al quale sta lavorando Infrastrutture Lombarde, la stazione appaltante alla quale la Regione ha affidato gli interventi di edilizia sanitaria". I tempi previsti? "Entro ottobre - pronostica il direttore dell'Azienda Ospedaliera varesina - il progetto preliminare dovrebbe essere pronto e si potrà così avere una visione sufficientemente chiara della prima fase operativa". Che sulla carta dovrebbe prevedere la realizzazione della nuova area di degenza pediatrica, del pronto soccorso pediatrico, del blocco operatorio, dei servizi di diagnostica per immagini e di parte dei servizi generali e tecnologici. Un preventivo dei costi di questo primo step non esiste ancora. Facile però supporre che i 7,5 milioni non basteranno. Da qui l'impegno preso dal Comitato Tutela Bambino di raccogliere sul territorio 4,5 milioni di euro ad integrazione delle risorse già trovate. La campagna di solidarietà è partita qualche mese fa. Per aderire è a disposizione un conto corrente: il numero 333 di Banca Prossima, presso Intesa Sanpaolo. ABI 3359, CAB 01600. (Per il codice IBAN o qualsiasi altra informazione si può contattare il numero di telefono 0332.742403). Causale del versamento: progetto "Il Ponte del Sorriso".
"Nel 2006, solamente in provincia di Varese - spiega Emanuela Crivellaro, Presidente del Comitato Tutela Bambino in Ospedale - ben 2.464 bambini sono stati ricoverati in reparti non pediatrici, accanto agli adulti. Alcuni di loro, pur con malattie banali e degenze di pochi giorni, hanno riportato traumi tanto profondi da richiedere l'assistenza del neuropsichiatria infantile". Per altri, invece, "la paura provata, che non ha potuto essere contenuta, come invece avviene nelle pediatrie, ha lasciato ferite profonde, che necessiteranno molto tempo per rimarginarsi, e lasceranno, per sempre, grosse cicatrici". Tutto questo a causa del fatto che nel Varesotto non esistono ad oggi né un pronto soccorso pediatrico, né una chirurgia o una rianimazione pediatrica. Una lacuna da colmare per evitare che ragazzini di pochi anni vengano ricoverati insieme agli adulti. Con disagi per gli uni e per gli altri.
In Italia di strutture a misura di bambino ne esistono solo nove. Tra queste le più vicine a Varese sono il Gaslini di Genova e l'Ospedale di Brescia. Altra realtà, considerata da tutti il fiore all'occhiello della medicina pediatrica italiana, è rappresentata da quel Meyer di Firenze firmato dagli stessi progettisti che hanno lavorato allo studio di fattibilità per la realizzazione del polo materno-infantile all'Ospedale Del Ponte.
"Il nuovo ospedale - spiega ancora Walter Bergamaschi - sarà pensato soprattutto per i pazienti pediatrici, con tutte le caratteristiche necessarie per garantire benessere e serenità ai bambini durante il ricovero, oltre che tutte le strutture e i servizi indispensabili, dalle sale operatorie alle terapie intensive, per una risposta integrata ai loro bisogni".
"Vi saranno - aggiunge Crivellaro - ambulatori e sale visite dall'aspetto amichevole, salottini dove il medico incontrerà la famiglia e dove verranno prese le decisioni importanti, angoli studiati per essere funzionali alle varie fasi della crescita, ambienti per gli adolescenti, sale gioco indispensabili per la serenità, il benessere e la relazione tra operatori sanitari, minori e genitori".
Per creare quel ponte del sorriso, che sappia traghettare i bambini dalla malattia alla guarigione. Con la massima serenità possibile. Anche a Varese.
05/09/2008
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