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Torna il marchio della Birra Poretti

Torna il marchio Poretti e con esso un capitolo decisivo della storia della birra italiana poiché fu lo stabilimento varesino a introdurre nel nostro Paese la fabbricazione della bionda birra pilsner a bassa gradazione, decretandone il successo presso tutti i ceti sociali.
Questo miracolo industriale fu possibile grazie alla straordinaria intuizione di Angelo Poretti, originario di Vedano Olona, che aveva fatto fortuna come appaltatore di linee ferroviarie in Austria e soprattutto in Boemia. E fu appunto da questa lontana regione che tornò ricco, con una moglie di nome Francisca Peterzilka, e soprattutto con importanti contatti nell'industria della birra. Dalla Boemia fece, infatti, giungere a Varese lo speciale luppolo che dà l'aroma alla birra pilsner, speciali macchinari, e soprattutto un mastro birraio che fosse bene a conoscenza dei processi di lavorazione e fermentazione.
Un altro colpo di genio lo ebbe quando decise di acquistare un vecchio stabilimento, un'amideria, che si trovava in prossimità delle Grotte della Valganna. Qui, infatti, esisteva al tempo un laghetto, incessante metà di gite turistiche, con una sorgente, detta "Fontana degli ammalati", famosissima persino a Milano.
Da secoli si parlava delle virtù terapeutiche di quest'acqua e si pensava persino di imbottigliarla come pregiata acqua minerale.
Ad Angelo Poretti riuscì il "colpaccio" di acquistare laghetto e sorgente. Con un grande effetto pubblicitario l'acqua della Fontana degli ammalati divenne così la miracolosa base della Birra Poretti.


Questa straordinaria avventura ebbe principio nel 1877 con la costruzione del grandioso stabilimento. Da questo le prime partite di birra uscirono nel febbraio del 1878, prendendo subito la via della Birreria che lo stesso Poretti aveva aperto a Varese, in piazza Beccaria, ma anche alla volta di altri e più lontani mercati. Quasi a volere inaugurare ufficialmente la nuova attività, lo stesso Poretti si offrì come guida alla visita dello stabilimento per una nutrita delegazione di giornalisti che così decantarono la qualità e la virtù della nuova birra. In effetti, il successo ottenuto dalla birra pilsner di Varese fu tale che Angelo Poretti in quegli anni finì per trovarsi alla testa dei "birrai" d'Italia, diventando nel 1884 presidente del Comitato Permanente dell'associazione fra i birrai. La consacrazione definitiva si ebbe nell'anno 1881 durante la grandiosa Esposizione Industriale di Milano. L'intraprendente imprenditore ottenne l'autorizzazione ad erigere nel recinto dell'Expo un elegante chalet in sti

le svizzero dove i visitatori potevano assaggiare le diverse qualità di birra e nello stesso tempo osservare i disegni e le fotografie dello stabilimento e la descrizione dei macchinari e dei sistemi di fabbricazione. Le cronache del tempo dicono che lo chalet fu perennemente assediato da una folla di visitatori e di assaggiatori che prosciugarono le pur copiose riserve del prezioso liquido.

Angelo Poretti scomparve, al culmine del successo, il 20 ottobre del 1901. In pochi lustri aveva tracciato un solco profondo nella storia industriale di Varese e della Nazione.
Negli anni successivi i suoi eredi, in particolare i nipoti Edoardo Chiesa e Angelo Magnani, si tennero scrupolosamente alla lezione del fondatore, unendo il rispetto della qualità del prodotto con una ficcante azione pubblicitaria. Non fu estranea a tale volontà la decisione di dare una struttura liberty ai rinnovati capannoni, ad opera dei tedeschi Bihl e Woltz, e alla retrostante villa padronale che venne realizzata dal celebre architetto toscano Ulisse Stacchini.

Il successo imprenditoriale fu enorme anche nel nuovo secolo, tanto da portare alla decisione di trasformare la società in una SPA. Il che avvenne nel 1922 con un capitale sociale di cinque milioni di lire. Questa operazione, sebbene per diversi anni la ditta sia saldamente restata nelle mani degli eredi, finì per aprire le porte ad altri imprenditori e potentati economici. Il mutamento epocale si ebbe il 25 gennaio 1939, quando il controllo della Poretti venne assunto dalla gallaratese famiglia Bassetti che aveva maturato un'analoga esperienza produttiva nel settore della birra a Chiavenna. In quella storica data, alla presidenza del consiglio di amministrazione venne designato il commendatore Giovanni Bassetti, con a fianco il consigliere delegato Vincenzo Sala.
Era una "rinnovazione completa", come venne scritto sugli atti ufficiali, poiché la restante parte del consiglio di amministrazione era composta da Ermete e Felice Bassetti con Luca Mazzucchetti.
L'ultimo degli eredi diretti del fondatore Angelo Poretti, l'ormai settantenne Edoardo Chiesa, aveva preferito ritirarsi dagli affari coltivando la sua passione per il teatro e la musica.

09/04/2000

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